Afide del cavolfiore e del cavolo

Il Brevicoryne brassicae chiamato afide ceroso delle crucifere è un afide che attacca diverse specie vegetali tra cui cavolfiore, cavolo e broccoli. In questa scheda tecnica vedremo la lotta biologica e i rimedi naturali contro questo insetto

Come riconosce gli attacchi di afidi su cavolfiore e cavolo

L’afide delle crucifere misura circa 1,5-2,5 mm di lunghezza e una caratteristica essenziale che lo rende identificabile è la presenza di uno strato cereo sulla superficie del corpo che gli dona un aspetto vellutato e un colore grigiastro (vedi figura 1). L’identificazione in campo dell’afide però avviene identificando i tipici sintomi sulle foglie che si manifestato con decolorazione e accartocciamento del lembo fogliare, sotto la quale la colonia di afide ceroso si ripara. Per il resto questo afide ha lo stesso aspetto tipico dei comuni afidi, con corpo tozzo e molle e lunghe ed esili zampe. Codicola e sifone sono molto ridotti in dimensioni. Il danno da Brevicoryne brassicae è quindi provocato dagli accartocciamenti fogliari e dagli ingiallimenti che si ripercuotono sulla pianta con un arresto della crescita. In caso di attacco precoce, su piantine appena trapiantate, questo afide può provocare il blocco dello sviluppo tanto da determinare piante “nane” e quindi impossibilitate a produrre.
Inoltre l’afide ceroso delle crucifere può trasmettere diversi virus tra cui ricordiamo il virus del mosaico della patata, il virus del giallume occidentale della patata e il virus del mosaico del cavolfiore.

Colonia di afide ceroso delle crucifere su foglia

Figura 1 – Afide delle crucifere su foglia. Si noti il colore grigio degli esemplari e l’aspetto vellutato conferito dallo strato cereo che ricopre l’insetto.

Ciclo biologico dell’afide ceroso

Il Brevicoryne brassicae può svernare o come uovo durevole deposto sulle piante ospiti, il ché avviene generalmente nelle stagioni con inverno molto freddo. Oppure essendo molto resistente alle basse temperature, con inverni più miti può svernare come femmina verginopara riparata tra le vegetazione delle piante ospiti.

Lotta biologica e rimedi naturali contro l’afide ceroso

La lotta biologica contro questo insetto non è agevole in quanto i principali attacchi si verificano verso la fine dell’estate fino ad inizio inverno, periodo in cui l’azione degli insetti ausiliari viene ridimensionata dai fattori ambientali, di cui la temperatura ne è il primo. In secondo luogo i tipici sintomi di accartocciamento fogliare dentro i quali gli afidi si vanno a riparare rendono meno efficaci i trattanti insetticidi. Un buon controllo naturale di questi afidi anche verso la fine dell’estate viene eseguito dai ditteri sirfidi, per cui è fondamentale determinare la presenza di quest’ultimi in campo onde tutelarne l’attività con i trattamenti.
Il piretro naturale (vedi qui scheda tecnica) è efficace soprattutto sugli inizi infestazione, dove le colonie dell’afide non hanno avuto modo ancora di ripararsi tra gli accartocciamenti fogliari. Il piretro in queste condizioni svolge la sua azione massima se miscelato con piperonil butossido e anche con un olio vegetale (vedi qui scheda tecnica), questo per favorire l’adesione sulle foglie di crucifere ricche di cere idrorepellenti. Nel caso si evidenzi una presenza dei ditteri sirfidi elevata (che possiamo determinare pari ad una larva per colonia) evitare assolutamente i trattamenti con il piretro (che è mortale contro i sirfidi). L’azadiractina (vedi qui scheda tecnica) può essere utilizzata contro questo insetto e risulta più efficace del piretro. Se si vuole preservare l’entomofauna utile si può distribuire l’azadiractina per via radicale. Vista la difficoltà di contenimento dell’afide ceroso in agricoltura biologica e la sua caratteristica di diffondersi a macchie isolate, in caso di singole piante fortemente attaccate, per diminuire l’infestazione sarebbe preferibile eliminare la singola pianta attaccata. In ogni modo viste le caratteristiche delle crucifere (portamento e cere epicuticolari) i trattamenti vanno eseguiti sempre con l’aggiunta di un bagnante (oli vegetali) e abbondanti volumi d’acqua.

Forse ti interessa anche la nostra scheda tecnica su la ruggine bianca delle crucifere (qui)

Se ritieni utili le schede tecniche di ColtivoBio aiutaci a sostenere le spese di gestione del sito. Per effettuare una donazione clicca il pulsante qui sotto. L'intera procedura sarà gestita in modo sicuro da PayPal.
Seguimi sui social o cercami su Telegram!!

facebook
instagram
linkedin


2 Replies to “Afide del cavolfiore e del cavolo”

  1. Susanna Mortara

    Buongiorno, i cavolfiori romaneschi (ed in parte anche i broccoletti) sono fortemente attaccati da afidi, con presenza anche di individui alati.
    Posso usare il sale potassico di acidi grassi?

    Grazie.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *