Combattere e prevenire i marciumi da Sclerotinia sclerotiorum

Sclerotinia sclerotiorum è un fungo cosmopolita che causa marciumi delle piante in moltissime specie vegetali specialmente su lattuga e prati. Caratteristica di questo patogeno è la formazione di elementi conservativi detti sclerozi. 

Identificazione e danno della malattia

la sclerotinia è una malattia fungina causata dal fungo Sclerotinia sclerotiorum è può colpire una miriade di piante tra cui Ortive, Girasole, Soia, Colza, Floricole, Piante Arboree (Agrumi, Pero ecc.), insalate, lattuga, prato e tappeti erbosi. I primi sintomi si manifestano con gli avvizzimenti della parte colpita, che nel caso delle insalate coinvolge tutta la pianta poiché i sintomi sull’ospite si manifestano all’altezza del colletto e sono ben riconoscibili dall’imbrunimento della zona e dal marciume dei tessuti. Sulla zona infetta si osserva uno strato miceliare biancastro (vedi figura 1) alternato a formazioni scure tipiche di questo fungo chiamate sclerozi (mezzi di diffusione formate da ife compattate e resistenti). Le insalate e le lattughe sono particolarmente suscettibili e possono subire danni molto gravi. Su carota la sclerotinia infetta la parte epigea la quale marcisce. Il marciume può manifestarsi sia in campo che in post-raccolta. Questo micete può colpire moltissime ortive e può utilizzare gli stigmi fiorali per penetrare all’interno e creare disseccamenti rameali nelle piante dei diversi generi tra cui le solanacee. Sclerotinia sclerotiorum può colpire anche il prato coltivato di giardini e campi sportivi, oltre che rucola, lattughino e colture da sfalcio in generale. Su queste si manifesta causando delle morie circolari sparse in più punti all’interno delle quali le piante collassano e muoino (vedi figura 2)

Sintomi della presenza di sclerotinia con evidenza della formazione di muffa

Figura 1 – Evidente attacco di sclerotinia su rucola. Si notino i marciumi causati e la presenza del feltro miceliare bianco del fungo.

Tipici sintomi di attacco di Sclerotinia su prato. In questo caso si tratta di rucola dopo lo sfalcio

Figura 2 – su prati la sclerotinia si manifesta con la formazione iniziale di aree circolari che disseccano. Analizzando in dettaglio queste aree si può identificare la tipica muffetta grigiastra e volendo anche la presenza di sclerozi. La foto mostra i sintomi su rucola sfalciata

Ciclo biologico e biologia della sclerotinia

La forma svernante del patogeno sono gli sclerozi all’interno dei residui colturali dove rimangono attivi anche per anni. Gli sclerozi si presentano come corpi rotondeggianti o semisferici di colore nero, molto duri al tatto, di dimensioni variabili da pochi mm al centimetro (vedi figura 3). In primavera dagli apoteci (corpi fruttiferi che contengono spore sessuate dette ascospore) che si sviluppano dagli sclerozi, vengono liberate le ascospore le quali rappresentano gli organi che danno inizio all’infezione. Il fungo oltre che nei residui colturali può conservarsi anche in semi infetti.

La freccia indica la presenza di uno sclerozio all'interno del fusto di peperone

Figura 3 – Pianta di peperone colpita da sclerotinia, la freccia indica uno sclerozio all’interno del fusto.

Forse ti interessa anche la sceda tecnica su: peronospora della lattuga, prevenzione e cura in biologico

Lotta, prevenzione e cura della sclerotinia

Il controllo della sclerotinia è principalmente di tipo agronomico e biologico. Contro questa patologia vegetale si può utilizzare il fungo antagonista Coniothyrium minitans in grado di attaccare e distruggere gli sclerozi. Questo va applicato almeno 2-3 mesi prima della messa a dimora delle piante suscettibili o al termine della coltura sui residui vegetali che poi andranno interrati con una lavorazione. Viste le modalità di conservazione del patogeno risultano fondamentali:

  • l’asportazione dei residui colturali
  • la scelta di seme certificato non infetto
  • inoltre vanno applicate lunghe rotazioni

Essendo l’umidità un fattore chiave per favorire il patogeno, occorre applicare idonee pratiche al fine di evitare il ristagno idrico. In fine la rimozione delle piante infette permette il contenimento dell’inoculo di Sclerotinia sclerotiorum. Sempre per via preventiva l’utilizzo di prodotti a base di Trichoderma (vedi qui scheda tecnica) garantisce un livello di danno più basso e una riduzione dell’inoculo del patogeno nel tempo. Anche i prodotti a base di Bacillus amyloliquefaciens (vedi qui scheda tecnica) possiedono azione antagonista e preventiva nei confronti della sclerotinia. Sia il Tricoderma che il B. amyloliquefaciens devono essere distribuiti in via preventiva e con più trattamenti l’anno, questi non hanno azione curativa. La cura delle infezioni in corso su piante erbacee da sfalcio come lattughini e rucola è possibile con l’utilizzo di prodotti a base di sali di rame (vedi qui scheda tecnica) da applicare subito dopo la raccolta sulla restante vegetazione rimasta in campo. Il rame ha la funzione di contenere lo sviluppo del micelio del patogeno e di ridurre la germinazione delle ascospore.

Se ritieni utili le schede tecniche di ColtivoBio aiutaci a sostenere le spese di gestione del sito. Per effettuare una donazione clicca il pulsante qui sotto. L'intera procedura sarà gestita in modo sicuro da PayPal.
Seguimi sui social o cercami su Telegram!!

facebook
instagram
linkedin


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *