Come combattere l’afide Grigio del Melo in lotta biologica

L’afide grigio del melo (Dysaphis plantaginea) è tra i più temibili nemici del melo assieme alla carpocapsa. Questo afide se non controllato tempestivamente causa grossi danni alla pianta di melo. In questa scheda tecnica analizzeremo come combattere questo insetto in lotta biologica. In fondo all’articolo troverai una lista di insetticidi e rimedi naturali per combattere l’afide grigio del melo.

 

Esemplari di afide grigio del melo

Figura 1 – Particolare di una colonia di afide grigio del melo all’interno di una foglia accartocciata

Identificazione e danni dell’afide grigio del melo

Questo afide vive formando colonie nella pagina inferiore delle foglie e sui germogli. Su questi giovani tessuti, ricchi di acqua, sostanze nutritive e poco lignificati risultano il substrato ottimale per la crescita di questo insetto. Con il suo apparato boccale pungente succhiante riesce a penetrate facilmente questi tessuti per nutrirsi. Causa danni notevoli, inoltre attacca anche i fiori e i frutti in fase di allegagione (sviluppo dei frutti subito dopo la fioritura). L’afide grigio rappresenta uno dei fitofagi più temibili del melo assieme alla carpocapsa (vedi qui scheda tecnica). Nelle forme adulte questo afide raggiunge dimensioni di circa 2-3 mm di lunghezza, di colore grigiastro, presenta uno strato ceroso che lo ricopre e che gli conferisce un aspetto polverulento. Le forme giovanili si presentano di dimensioni ridotte rispetto all’adulto e di colore chiaro tendente al rosa (vedi figura 1).

I danni dell’afide grigio sono dovuti all’attività trofica (di nutrizione) sulle foglie e l’azione pungente causa ingiallimenti e gravi accartocciamenti (vedi figura 2), mentre sui germogli si osserva un arresto dello sviluppo e deformazioni. Sui fiori determina l’aborto degli stessi, sui frutticini può comportare cascola e in ogni caso determina deformazioni e ridotto sviluppo con conseguente incommerciabilità o deprezzamento dei frutti. Segue poi un danno indiretto dovuto alla produzione di melata che provoca asfissia sui tessuti vegetali imbrattati e la comparsa di fumaggini (funghi saprofiti che crescono sulla melata). (continua a leggere dopo la foto)

Particolare delle foglie accartocciate dall'afide grigio del melo

Figura 2 -Foglie di melo colpite dall’afide grigio. All’interno delle foglie accartocciate si nutrono e si riproducono gli afidi

Ciclo biologico

L’afide grigio del melo completa il suo ciclo vitale su due piante distinte (ciclo dioico). L’ospite primario è il melo mentre l’ospite secondario è rappresentato da piante del genere Plantago. L’uovo rappresenta la forma svernante dell’insetto, questo si presenta di colore nero ed è deposto nelle vicinanze delle gemme o nelle screpolature del legno. Più o meno verso marzo-aprile schiudono le uova dando origine alle fondatrici partenogenetiche (che si riproducono per partenogenesi, cioè senza fecondazione), queste daranno origine a un numero variabile (3-5) di generazioni. Le neanidi (stato post-embrionale che si differenzia dall’adulto) sono partorite direttamente dalle fondatrici. L’attacco delle fondatrici ai germogli va avanti per tutto giugno e in alcuni casi anche luglio. Durante l’estate nascono le migratrici alate le quali si spostano sull’ospite secondario dove daranno origine a diverse generazioni partenogenetiche. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno sull’ospite secondario hanno origine le sessupare (individui che per partenogenesi daranno origine agli afidi che si riprodurranno sessualmente) che tornano poi sul Melo. Da qui compaiono gli anfigonici (sessi separati), dopo l’accoppiamento le femmine di quest’ultimi produrranno e deporranno le uva svernanti sui rami. Attenzione a non confondere l’afide grigio del melo con l’afide verde delle pomacee, quest’ultimo attacca anche il melo ma è molto meno dannoso e più facile da debellare. Ti invitiamo quindi a scoprire la differenza leggendo la scheda tecnica dell’afide verde che trovi cliccando qui.

Lotta biologica all’afide grigio del melo e rimedi naturali

In considerazione delle numerose generazioni e la velocità di riproduzione di questi afidi, per combattere questi afidi, si rende necessaria l’adozione di rapidi interventi. L’intervento va eseguito con soglie di danno piuttosto basse vista la pericolosità dell’insetto, il quale anche in numero ridotto di individui può causare notevoli danni. Gli interventi sono effettuati con prodotti a base di azadiractina (vedi qui scheda tecnica) e coadiuvati con oli minerali (vedi qui scheda tecnica). Quest’ultimi vanno distribuiti anche d’inverno nel tentativo di colpire ed uccidere le uova svernanti. Si sconsiglia l’uso del piretro poiché l’insetto è riparato all’interno delle foglie deformate dove è al riparo e si rischia di uccidere così solo l’entomofauna utile. I nemici naturali sono molti: Coleotteri Coccinellidi, Neurotteri Crisopidi, Ditteri Sirfidi e Ditteri Cecidomidi, Imenotteri parassitoidi (vedi qui), Acari predatori del genere Allothrombium.  Molti di questi insetti sono allevati e venduti da molte biofabbriche e si possono inoculare in campo. L’adozione di alcuni accorgimenti agronomici può aiutare al contenimento del fitofago salvaguardando le popolazioni dei nemici naturali. In tal senso può essere d’aiuto tutto ciò che ha lo scopo di conservare la complessità e la tutela dell’agroecosistema, ad esempio, l’inerbimento e la presenza di siepi che offrono rifugio agli antagonisti sono ottimi rimedi naturali. Non esagerare con la concimazione azotata e con l’irrigazione, evitando così un eccessivo germogliamento che sfavorirà lo sviluppo dell’afide.

Insetticidi e rimedi naturali per combattere l’afide grigio del melo

Nota: il presente elenco di prodotti è puramente indicativo, per dare al lettore una indicazione di massima. La lista è costituita sulla base dall’esperienza tecnica dei collaboratori di ColtivoBio.com e non ha carattere commerciale. Tanto è vero che, se ritieni che un prodotto debba stare in lista puoi contattarci nella sezione contatti nella homepage e saremo lieti di aggiungerlo (o eliminarlo).

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