Che cos’è il compost, le tipologie e il corretto uso

Il compost è un prodotto dalle notevoli qualità utilizzato sia in agricoltura che nel giardinaggio. Ricco di nutrienti e miglioratore della struttura del suolo, questo ammendante può essere prodotto anche nel proprio giardino. In questa scheda tecnica analizzeremo dal punto di vista scientifico le fasi della sua produzione e i benefici che apporta al suolo.

foto del compost

Foto di un compost ben stabilizzato

Le tipologie in commercio

Il compost è il risultato di un processo di bio-stabilizzazione aerobica (ossigeno-dipendente) di matrici fermentescibili. Il compost viene definito e classificato in tre categorie:

  • L’Ammendante Compostato Verde (ACV) è il prodotto che deriva dal trattamento di scarti della manutenzione del verde ornamentale, residui delle colture, altri rifiuti di origine vegetale con esclusione di alghe e altre piante marine. Gli ACV presentano caratteristiche fisico-idrologiche apprezzabili ed una limitata salinità rispetto ad altri ammendanti.
  • L’Ammendante compostato misto (ACM) è un prodotto che deriva dalla frazione organica proveniente da raccolta differenziata, da rifiuti di origine animale compresi liquami zootecnici, da rifiuti di attività agroindustriale e da lavorazione del legno e del tessile naturale non trattati, da reflui e fanghi, nonché dalle matrici previste per l’ACV.
  • L’Ammendante Torboso Composto (ATC) è un prodotto ottenuto da una miscela di torba con ammendante compostato verde o misto.
foto del compost
Foto di un compost ben stabilizzato

Come si crea il compost, le fasi

Il processo di compostaggio non fa altro che riprodurre un vero e proprio sistema vivente che in natura si evolve spontaneamente; esempi di decomposizione spontanea sono la trasformazione della lettiera del bosco o la maturazione del letame. Questi processi sono però caratterizzati da tempi di trasformazione molto lunghi e da una certa discontinuità legata al variare delle condizioni ambientali. Il compostaggio invece è un processo che avviene in condizioni controllate e che si differenzia dal fenomeno naturale in quanto caratterizzato da una maggiore velocità di svolgimento e da un notevole sviluppo di calore. Il processo di compostaggio si svolge attraverso tre stadi principali:

  • Fase mesofila o di latenza (0-7 giorni): la matrice iniziale viene invasa dai microrganismi, il cui metabolismo causa il progressivo riscaldamento del substrato (50 °C). In questa fase la decomposizione del substrato è dovuta all’intervento di specie microbiche mesofile che utilizzano rapidamente i composti solubili (zuccheri) e facilmente degradabili.
  • Fase termofila o di stabilizzazione (7-27 giorni): in questa fase la temperatura raggiunge valori molto elevati, anche superiori ai 70 °C (Tilston et al., 2002), e si ha l’igienizzazione del substrato. Le specie patogene per l’uomo e per le piante e i semi delle infestanti vengono disattivate e le sostanze prontamente degradabili, come zuccheri, acidi grassi e proteine vengono rapidamente consumate dai batteri.
  • Fase di maturazione (27-365 giorni): con il ridursi della disponibilità di composti ricchi di energia, la temperatura della matrice in trasformazione diminuisce (circa 50 °C), consentendo alle popolazioni microbiche mesofile, responsabili dei processi di umificazione, di colonizzare il substrato. Le sostanze più resistenti quali lignine, cellulose ed emicellulose sono soggette a degradazione da parte dei microrganismi termofili che invadono nuovamente il materiale in compostaggio, ed infine, anche la microflora mesofilica, così come la microfauna colonizzano il compost.

La richiesta di ossigeno è molto elevata nella fase termofila per poi decrescere lentamente durante l’avanzamento del processo. La scarsa ossigenazione della massa può portare allo sviluppo di una microflora artefice di fermentazioni indesiderate. Per assicurare una buona ossigenazione la biomassa deve essere aerata tramite rivoltamento o insufflazione di aria. Un giusto equilibrio tra la fase acquosa e la fase gassosa della biomassa consente, nel primo caso, di veicolare il trasporto degli elementi nutritivi e il movimento dei microrganismi e, nel secondo caso, di garantire una sufficiente ossigenazione. Un valore ottimale di umidità dovrebbe essere intorno al 45-65% e mai di sotto al 40% . La fase termofila del processo di compostaggio è molto importante dal punto di vista sanitario e fitosanitario. Le elevate temperature di questa fase garantiscono la disattivazione dei patogeni umani, della maggior parte dei microrganismi fitopatogeni e dei semi delle erbe infestanti. Tuttavia temperature elevate per lunghi periodi di tempo possono portare ad un rallentamento del processo di compostaggio, problema controllabile comunque attraverso una buona aerazione. Durante la fase mesofila, invece, la sostanza organica si avvia verso la stabilizzazione, che consiste soprattutto in un arricchimento in composti umici. Tali composti, una volta applicati al terreno, andranno lentamente incontro a processi di mineralizzazione rilasciando nutrienti utili alla crescita delle piante. L’ammendante compostato di qualità verde o misto può essere utilizzato in agricoltura come fonte di sostanza organica per migliorare la fertilità chimico-fisiche e biologica in merito alle sue proprietà ammendanti. Sotto vengono riportati i principali effetti dell’impiego di compost in agricoltura:

EFFETTO AMMENDANTE

  • Miglioramento della struttura del terreno:
  • maggiore ritenzione idrica;
  • Migliore lavorabilità;
  • Riduzione compattamento;
  • Riduzione crosta superficiale;
  • Migliore permeabilità;
  • Incremento attività biologica del suolo.

EFFETTO NUTRITIVO

  • Rilascio elementi nutritivi alle colture (N, P, K, Ca, Mg);
  • Apporto microelementi (Cu, Zn, Fe).

EFFETTO AMBIENTALE

  • Incremento della sostanza organica nel suolo;
  • Riduzione dell’erosione del suolo;
  • Degradazione molecolare dei fitofarmaci;
  • Immagazzinamento del carbonio nel suolo (contrasto effetto serra);
  • Sostituto di materie prime non rinnovabili (torba);
  • Riduzione dell’apporto di concimi chimici.

Come utilizzare correttamente il compost

Il compost è una fonte di facile colonizzazione da parte dei microrganismi benefici. Facilmente vengono a stabilirsi i funghi del genere Trichoderma spp. o in alternativa questi possono essere facilmente inoculati nel compost. Il Trichoderma è un importante microrganismo utilizzato in lotta biologica, tutte le info le trovi al seguente link: Il Trichoderma (fungicida biologico), i benefici in agricoltura. Al fine di garantire buone rese produttive, sulle colture erbacee (quelle in cui il ciclo vitale è breve)  il compost può essere applicato in combinazione a fertilizzanti minerali o biologici. Esso infatti non è potenzialmente in grado di rispondere pienamente alle loro esigenze nutrizionali, in quanto il rilascio di elementi nutritivi contenuti nella SO nel terreno è lento e graduale. In questo senso un piano di nutrizione integrata delle colture (compost e concimi chimici e/o biologici) è un approccio che offre massime garanzie dal punto di vista agronomico e ambientale. Ad ogni modo, continui apporti di compost al suolo durante tutto l’anno permettono alle piante di trovare nel suolo diversi livelli di degradazione della sostanza organica, permettendo di supplire alla mancanza di eventuali elementi nutritivi, potendo così effettuare la concimazione con il solo utilizzo di compost.

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