Malattie della fragola, marciume della corona

Il marciume della corona, chiamato anche marciume del colletto della fragola è una patologia causata dall’oomicete Phytophthora cactorum. Particolarmente temibile nei vivai e nei nuovi trapianti, questa può determinare ingenti danni alle coltivazioni. Fondamentale è la prevenzione e l’uso delle corrette pratiche agronomiche al fine di contrastare questa patologia. Nella scheda tecnica che segue vedremo come identificare questo patogeno e come prevenirlo efficacemente.

Identificazione e danno della malattia

La fragola è altamente suscettibile ad una malattia chiamata marciume della corona o marciume del colletto, causata dall’Oomicete Phytophthora cactorum. L’infezione da Phytophthora cactorum su fragola si verifica su suoli scarsamente drenati, su suoli eccessivamente irrigati o durante lunghi periodi di pioggia nei climi caldi. I sintomi della malattia si manifestano fin dalle prime fasi di vita (poche settimane dopo il trapianto) e i sintomi aumentano durante i periodi di elevato fabbisogno idrico o quando il carico di frutta aumenta.

Piante di fragola colpite dal marciume del colletto

Figura 1 –  Piante di fragola colpite da Phytophthora cactorum. Da notare il collasso delle piantine colpite.

Sintomi di marciume del colletto su fragola

Figura 2 –  Particolare che mostra l’imbrunimento rosso a carico del colletto della fragola

La caratteristica diagnostica più importante si manifesta con un collasso delle piante e un profondo scolorimento rosso scuro della corona (vedi figura 1 e 2 ). L’arresto della crescita delle piante o l’appassimento delle foglie giovani sono i primi sintomi e possono comparire in qualsiasi momento durante la stagione. Le piante infette possono rimanere stentate e l’intera pianta può appassire rapidamente fino al collasso totale. L’appassimento è spesso accompagnato da sintomi sulle foglie come l’imbrunimento dei margini fogliari che spesso progredisce tra le vene e una linea netta tra il tessuto danneggiato e quello sano. Le piante possono rompersi liberamente nella parte superiore della corona quando vengono tirate per il campionamento. Le piante colpite possono presentarsi in aree localizzate e quindi sono spesso raggruppate, oppure possono apparire sul campo più in uno schema sparso, specialmente se la malattia si è verificata su piante infette da vivaio. Quando la fragola viene infettata, sezionando la sezione longitudinale del tessuto della corona, questa assume un colore marrone chiaro, ma, con il progredire della malattia, la necrosi si estende uniformemente e non si limitata più al tessuto vascolare. Lo scolorimento marrone scuro può apparire alla base, al centro o alla sommità della corona. Le radici attaccate all’area della corona interessata sono spesso nere nel punto di attacco e comunemente hanno oospore diagnostiche nel tessuto radicolare (vedi figura 3). Anche gli apparati radicali sono spesso scoloriti e hanno un basso livello di ramificazioni (secondarie e terziarie)

Differenza tra pianta sana e attaccata da marciume del colletto

figura 3- particolare tra pianta attaccata da Phytophthora cactorum (destra) e sana (sinistra). Da notare oltre all’alone rosso a carico del colletto, anche di un colorazione più scura di tutti gli organi, incluse le radici che assumono una colorazione marrone.

Ciclo biologico della Phytophthora cactorum

L’infezione su fragola è favorita da condizioni di elevata umidità. Le fonti primarie di inoculo includono le oospore nel suolo e trapianti infetti. Una volta introdotto in azienda agricola l’agente patogeno può sopravvivere per molti anni. Le oospore sono mezzi di conservazione prodotti dal patogeno e producono le zoospore che sono mezzi di diffusione del patogeno stesso (vedi figura 4). Queste infettano principalmente attraverso le ferite dei monconi dei stoloni o gli apparati radicali appena scavati. Le piante di fragola frigo-conservate sono estremamente suscettibili al marciume della corona. Poiché il patogeno richiede temperature calde e umidità prolungata, il collasso iniziale della pianta può verificarsi in autunno entro 1 mese dal trapianto con un ulteriore collasso della pianta che si verifica la primavera successiva in concomitanza della ricrescita e soprattutto quando si sviluppano i frutti. L’agente patogeno può muoversi con il flusso dell’acqua nel campo e negli impianti di produzione con materiale infetto.

Ciclo biologico della phytophthora

Figura 4 – Ciclo di vita della Phytophthora cactorum. Fonte foto https://ohioline.osu.edu

Prevenzione e cura del marciume della corona

Non esiste una reale cura delle malattia se questa ha già colpito le piante, quindi la prevenzione e gli accorgimenti agronomici rimango la migliore arma di contrasto contro gli attacchi della Phytophthora cactorum. tra le principali regole di prevenzione ricordiamo:

  • preparare il sito di trapianto con un adeguato drenaggio del suolo ed evitare i campi con una storia della malattia.
  • Trapiantare in aiuole rialzate, non in punti umidi e bassi e predisporre un buon drenaggio.
  • La bio-fumigazione del suolo e/o la solarizzazione può aiutare a ridurre l’inoculo.
  • Utilizzare piante esenti da malattie. Usare piante sane e certificate.
  • Utilizzare pratiche di irrigazione adeguate; non innaffiare eccessivamente poiché l’inoculo viene diffuso per deflusso. Prediligere l’irrigazione localizzata.
  • Non utilizzare acqua per l’irrigazione da fonti stagnati e superficiali che possono ospitare l’agente patogeno.

Tra i mezzi preventivi utilizzabili in agricoltura ricordiamo la possibilità di utilizzare gli inoculi di trichoderma (vedi qui la scheda tecnica) con azione antagonista nei confronti della Phytophthora. L’uso del Trichoderma è ormai ampiamente utilizzato nella fragolicoltura professionale. Da ricordare che anche il rame (qui scheda tecnica) ha azione preventiva, anche se molto bassa nei confronti di questa patologia. I trattamenti con il rame vanno effettuati subito dopo il trapianto e ripetuti a cadenza fino a che non si ha il pieno sviluppo della pianta. Bagnare bene la zona del colletto delle piante. In agricoltura convenzionale esiste la possibilità di utilizzare diversi fungicidi di sintesi tra cui il più utilizzato è il fosetil alluminio che ha azione preventiva.

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