Lotta e prevenzione dei nematodi galligeni

I nematodi galligeni se non ben controllati si possono moltiplicare velocemente in poco tempo, creando seri danni alla colture agrarie specialmente in serra. In questa scheda tecnica vedremo i rimedi per combatterli e prevenirli in modo biologico.

Il danno è causato da diverse specie di nematodi che sono invisibili ad occhio nudo. I più importanti in orticoltura appartengono al genere Meloidogyne spp. e il nome scientifico della specie più rappresentativa è Meloidogyne incognita che può attaccare Piante ospiti come: Fruttiferi, Vite, tutte le orticole specialmente le Solanacee (Pomodoro, Patata) e piante spontanee

Questi se visti con un microscopio hanno un aspetto vermiforme nei maschi e a fiaschetto nelle femmine. I nematodi penetrano nei tessuti delle radici e all’interno delle quali emettono delle secrezioni salivari che poi ingeriscono attraverso uno stiletto. Tale meccanismo di nutrizione è chiamato extra-orale.

Danni da nematodi su radici

Figura 1 – Radici di zucchino con forti danni da nematodi

Ma sono questi processi di nutrizione a determinare i danni visibili sulle radici. Infatti tale meccanismo determina iperplasia e ipertrofia cellulare con la formazione di ingrossamenti rotondeggianti sulle radici chiamate più semplicemente galle (vedi figura 1). La dimensione di queste va da pochi mm ad alcuni cm (vedi figura 2). Le piante colpite manifestano riduzione di taglia, ingiallimenti è sono più soggette agli stress idrici. Nei casi più gravi la pianta collassa e muore. Patata e pomodoro e melanzana sono molto sensibili a questo parassita. Sul peperone i danni si manifestano con più difficoltà e manifesta quindi una maggiore resistenza (ma dipende molto dalla cultivar).

Danni da nematodi su carota

Figura 2 – Giovani piantine di carota con sintomi di nematodi (a sinistra) a confronto con piante sane (a destra)

Per evidenziare la presenza della malattia in campo si possono esaminare gli apparati radicali di piante spia selvatiche come il Solanum nigrum, specie molto sensibile e cercare la presenza delle galle sulle radici di questa.

Se sei interessato ad altre foto sui nematodi galligeni del genere Meloidogyne clicca ⇒qui per la galleria fotografica

I nematodi galligeni si conservano nel terreno sia come forma adulta che come uova, oppure all’interno degli apparati radicali colpiti. Prediligono terreni sabbiosi, profondi e irrigui con pH neutro o basico. Il loro sviluppo è favorito da temperature che oscillano tra i 22 e i 32 °C; quindi nel periodo invernale la loro attività è rallentata, ma non bloccata e in serra calda la loro attività può proseguire indisturbata tutto l’anno. Il termine ultimo del loro ciclo è la fuoriuscita delle uova dalle galle. Il ciclo vitale si completa in condizioni ideali tra i 20 e 25 giorni, quindi si hanno più generazioni l’anno.

Lotta e rimedi naturali ai nematodi galligeni

La lotta biologica è di tipo preventivo e consiste nell’effettuare rotazioni colturali, susseguendo a specie sensibili (solanacee e cucurbitacee) specie più tolleranti come le brassicacee e le leguminose. (attenzione a non confondere le galle dei batteri azotofissatori sulle leguminose con quelle dei nematodi, queste infatti sono più piccole e non nascono come deformazione della radice principale ma sono attaccate a questa in posizione esterna). Tra i rimedi naturali esiste la possibilità delle così dette biofumigazioni che consistono nel sovescio di specie selezionate di brassicacce ad alta produzione di metaboliti insetticidi. Anche gli estratti di aglio hanno una azione nematocida e sono già presenti in commercio. Questi prodotti sono venduti sia in forma granulare che liquida e sono frutto di elevate concentrazioni di aglio. I prodotti a base di aglio sono agrofarmaci biologici a tutti gli effetti. Inoltre i nematodi sono predati da diversi microrganismi tra quali il fungo Paecilomyces lilacinus e il batterio Bacillus firmus (vedi qui) di cui sono disponibili dei preparati commerciali. I nematodi non gradiscono pH acidi, quindi concimazioni organiche con composti a reazione acida come la pollina rallentano lo sviluppo dei nematodi e riducono il danno. Anche la concimazione con prodotti dei residui di lavorazione dell’azadiractina ha effetti di contenimento dei nematodi. Questi prodotti sono venduti come concimi al cui interno ancora rimangono dei composti chimici con azione nematocida. In fine rimane validissimo ed efficace l’utilizzo della solarizzazione che da ottimi risultati anche nel controllo di infestati ed altre malattie.

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