Riconoscere e controllare gli attacchi di Delia platura (mosca dei semi)

Delia Platura è un dittero che attacca i germinelli di molte specie vegetali e risulta assai dannoso in agricoltura biologia e su colture da IV gamma. In questa scheda tecnica vedremo come riconoscere e gestire gli attacchi di delia

Come riconoscere la delia ed identificare i danni

Il dittero Delia platura, chiamato comunemente delia o mosca dei semi, è un insetto le cui larve vivono a spese dei semi e dei germinelli di molte specie vegetali quali mais, fagiolo, pisello e tra cui spinacio e spinacino. L’adulto di questo insetto è una mosca di 3-4 mm di grandezza di colore grigio con presenza di peluria del torace e a presente sulla vegetazione in prossimità delle zone colpite. L’adulto non reca danno alcuno alle colture, ma sono le larve che arrecano il danno. Le larve sono di colore bianco perla e sono lunghe non più di 4 mm. (vedi foto sottostante)

A sinistra due larve di mosca dei semi fuoriescono da radice di spinacino. A destra adulto di Delia Platura

I danni si manifestano in campo dapprima con una mancata emergenza delle plantule, specialmente in presenza di attacchi precoci che causano delle fallanze in baula (vedi immagine ad inizio articolo), successivamente, le plantule colpite dall’attività trofica della larva manifestano degli avvizzimenti e collassano con una sintomatologia simile a quella causata dal Pythium (vedi qui scheda tecnica), ma a differenza di questa, la radice non presenta imbrunimenti (vedi foto sottostante). I danni causati dalla delia si manifestano fino all’emissione delle prime foglie vere, da questo punto in poi la pianta è in grado di reagire con l’emissione di nuove radici e la suberificazione di quelle più vecchie rende gli attacchi di delia vani. Per questo gli attacchi sono visibili solo in fase giovanile e mai in età adulta.

La foto a sinistra mostra una piantina di spinacio collassata per via dell’attacco di delia. Al centro e a destra, particolare della radice di spinacio colpito dalle larve della mosca dei semi.

Le radici delle piante colpite appaiono svuotate al loro interno, questo è dovuto all’attività della larva che alimentandosi della parte tenera della radice si muove al suo interno lasciando un involucro vuoto. La presenza in campo della delia può essere valutata anche setacciando dei campioni di terreno presi in prossimità delle piante colpite. Utilizzando un setaccio a maglie fine, il campione di terra viene lavato sotto un getto di acqua corrente e il residuo viene osservato ad occhio nudo. Attraverso questo metodo si potrà verificare sia la presenza in campo delle larve che delle pupe.

Lotta e controllo agronomico della delia

La lotta alla Delia platura in agricoltura intergrata può essere effettuata utilizzando insetticidi granulari applicati al terreno subito dopo la semina a base di piretroidi. In agricoltura biologica l’assenza di principi attivi insetticidi efficaci fa sì che la prevenzione sia l’arma da utilizzare. Semine su terreni su cui insistono ancora i residui delle colture precedenti favoriscono la comparsa della delia, in fatti l’odore dei residui in decomposizione attira gli adulti. E’ buona norma quindi eliminare o far bene essiccare i residui colturali prima di procedere con le nuove semine. Gli eccessi di acqua favoriscono l’attività di questo insetto e terreni eccessivamente umidi sono favoriti dall’insetto per ovideporre. La giusta quantità di acqua di irrigazione sfavorisce gli attacchi di delia. In ultimo sono da preferire per le semine le varietà che hanno una velocità di emergenza breve, questo perché, come già accennato sopra la fase pericolosa è costituita dalla plantula e dal germinello. Dopo questa fase la pianta è in grado di reagire all’attacco, quindi minore è il tempo in questa fase e minori saranno i danni causati. Su spinacino il periodo critico è quello fine autunno inizio primavera, dopodiché l’aumento delle temperature riduce il ciclo di vita a 25-30 giorni facendo sfuggire (quasi sempre) la coltura agli attacchi di delia.

Leggi anche la nostra scheda tecnica sull’uso corretto del Trichoderma in agricoltura che trovi cliccando qui

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