Cicalina della vite (Scaphoideus titanus), la corretta difesa

La cicalina della flavescenza dorata della vite è un comune insetto che colpisce la vite e generalmente non causa gravi danni. Ciò che rende pericoloso lo scafoide è la possibilità di trasmissione della malattia chiamata Flavescenza dorata, grave e temibile malattia in viticoltura

Identificazione della cicalina

neanidi e ninfe di cicalina della flavescenza
Fugura 1 – Neanidi e ninfe di cicalina della flavescenza della vite

La cicalina della flavescenza dorata è localizzata principalmente nelle regioni del nord Italia ed è particolarmente temuta per la malattia che può trasmettere alle piante di vite chiamata flavescenza dorata. Questo insetto dalla fisionomia tipica di una cicalina presenta dimensioni di 6 mm di lunghezza, gli adulti presentano una colorazione di tipo marmorea con elementi brunastri e bianchi ed evidenti venature delle ali color nero. Le giovani neanidi e ninfe sono tutte di colore bianco che tende a diventare verde con l’avanzare dello stadio di maturazione (vedi figura 1), mentre la ninfa di 5° età presenta macchie e segmentazioni di colore bruno (vedi figura 2).

I danni diretti che cicalina della vite provoca sono trascurabili e si manifestano con necrosi e alterazione del colore fogliare nelle zone di puntura. Ciò che rende pericoloso lo scafoide è la possibilità di trasmissione della malattia chiamata Flavescenza dorata attraverso le punture di nutrizione. Questa malattia è causata da un fitoplasma che determina nella pianta uno stato di stress che si manifesta con ingiallimenti fogliari, caduta delle foglie, disseccamento dei grappolini e ispessimento della lamina fogliare.

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Adulto di cicalina della flavescenza dorata

Figura 2 – Ninfa di quinta età, l’ultima prima di divenire adulto. A tale stadio manca la formazione completa delle ali e la cicalina deve assumere una colorazione più scura

Ciclo biologico della cicalina della flavescenza dorata

Le prime neanidi di cicalina compaiono in primavera nel mese di maggio ma essendo la schiusura delle uova scalare si ha un picco di presenze nel mese di giugno. Il ciclo biologico si conclude passando attraverso 5 età, due di neanidi e tre di ninfa ed infine l’adulto. La massima presenza di adulti di cicalina della flavescenza dorata si concentra tra luglio e agosto, periodo in cui gli adulti si accoppiano e le femmine depongono le uova svernanti. Le femmine ovidepongono tra gli anfratti della scorza della corteccia e dei tralci lignificati. Le uova hanno un aspetto caratteristico a forma allungata quasi vermiforme e difficilmente visibili ad occhio nudo.

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Difesa e trattamenti per la cicalina in agricoltura biologica

Il decreto del ministeriale del 31/05/2000 stabilisce la lotta obbligatoria nei confronti della flavescenza dorata della vite e quindi del suo principale vettore, lo Scaphoideus titanus. I metodi agronomici applicabili per ridurre la presenza in campo della cicalina consistono nella bruciatura dei residui di potatura sia invernale che primaverile allo scopo di ridurre il numero delle uova. Infine, una rimozione dei polloni e dei getti basali della vite aiutano a contenere l’infestazione in quanto su questi tendono a risiedere le forme giovanili della cicalina della flavescenza dorata.
Inoltre vanno eliminate eventuali viti selvatiche in quanto queste possono essere vettore della flavescenza dorata. Gli insetticidi da utilizzare per i trattamenti contro questo insetto sono:

L’insetticida piretro esplica la sua massima azione contro la cicalina quando viene acidificata la soluzione con aceto o acido citrico e distribuito nel tardo pomeriggio a causa della sua fotolabilità. L’aggiunta di piperonilbutossido contribuisce una maggiore persistenza del piretro. La miscela piretro-olio minerale garantisce una buona attività insetticida sulla cicalina della flavescenza dorata. Indicativamente il primo trattamento va fatto nella terza settimana di giugno, il secondo ad una settimana dal primo. Segue un terzo trattamento nella prima settimana di luglio e il quarto nella terza settimana. Nel caso l’insetto sia ancora presente in campo si dovrà eseguire un’ulteriore trattamento preferibilmente con il piretro. L’uso dell’azadiractina in miscela con l’olio minerale svolge il suo massimo effetto agli inizi dell’infestazione. E’ buona norma alternare i principi attivi, non utilizzare mai l’olio minerale da solo per la difesa contro la cicalina della flavescenza dorata in quanto non possiede la capacità di eliminare il problema da solo.

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2 Replies to “Cicalina della vite (Scaphoideus titanus), la corretta difesa”

  1. Emilia Cagnotto

    perchè abbia la maggiore efficacia il biopiren plus della biogard sulla cicalina della flavescenza dorata della vite come e con che cosa in miscela. grazie

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    • Matteo Tarquini Autore dell'articolo

      Emilia, primo ti consiglio di controllare il pH dell’acqua che usi, acidifica se necessario perché con pH acido funzione nettamente meglio. Poi potresti miscelarlo con Azadiractina o con un olio vegetale (es. olio di soia “corroborante”). Fai una prova per vedere la fitotossicità delle miscele sulla varietà di vite che hai. Applica il prodotto nel tardo pomeriggio, ricorda che devi arrivare bene all’interno della chioma dove l’insetto risiede, quindi volumi d’acqua adeguati.

      Rispondi

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