Mal del piede dei cereali

Descrizione della malattia e i sintomi

Il mal del piede dei cereali è una malattia che si sviluppa a carico di diverse specie vegetali appartenenti alla famiglia delle graminacee autunno-vernine coltivate ed è causata da diversi funghi patogeni. La presenza in campo si può manifestare sin dalle primissime fasi di crescita della pianta nonché in fase adulta e i sintomi differiscono in base al periodo di attacco. Con attacco precoce, prima dell’accestimento del cereale le piante colpite presentano una crescita stentata, ingiallimenti, un apparato radicale poco sviluppato e con evidenti segni di imbrunimenti sulle radici. In caso di attacco tardivo le piante colpite ingialliscono e seccano formando in campo delle macchie di piante con tale sintomatologia (vedi figura 1). Tipica è poi la sintomatologia sulla spiga che si presenta bianca, secca e senza cariossidi (vedi figura 2) o al massimo con delle cariossidi striminzite se l’attacco è avvenuto poco dopo la fioritura. (Continua a leggere dopo la foto)

Sintomi di mal del piede dei cereali
Figura 1 – zone in cui le piante sono precocemente ingiallite, sintomo di presenza di mal del piede dei cereali
Sintomi di mal del piede dei cereali su spiga
Figura 2 – Piante colpite da mal del piede dei cereali, si noti la spiga color bianco. L’interno delle spiga è vuoto o possiede cariossidi striminzite.

La presenza inequivocabile della patologia è l’imbrunimento dei nodi e degli internodi alla base del culmo (vedi figura 3) e un apparato radicale secco e devitalizzato con evidenti necrosi ed imbrunimenti delle radici (vedi figura 4). Le piante colpite sono meno fertili, accestiscono poco e sono soggette ad allettamento a causa della diminuita resistenza meccanica dei culmi. In campo la malattia a prima vista si manifesta con ingiallimenti, diradamenti e crescita stentata. Il complesso del mal del piede dei cereali è causato da diversi funghi fitopatogeni appartenenti al genere Fusarum spp., Bipolaris sorokiniana e Microdochium nivale e colpisce numerose graminacee tra quali frumento, orzo, avena, farro segale e triticale con diverso grado di suscettibilità e particolarmente sensibile è il frumento. (Continua a leggere dopo la foto)

Figura 3 – Differenze tra piante colpite da mal del piede e non. Si noti il colore dei nodi scuro e gli imbrunimenti dello stelo nelle piante colpite.
sintomi di mal del piede dei creali su radici
Figura 4 – Particolare dell’apparato radicale delle piante colpite da mal del piede dei cereali. Si noti il colore scuro e l’aspetto marcescente delle radici

Sintomi simili sono causati dal fungo Gaeumannomyces graminis, anch’esso agente del mal del piede ma che manifesta delle marcescenze alla base del culmo e delle radici piuttosto che delle necrosi radicali. Una identificazione certa tra questo agente di malattia e i sopracitati patogeni può essere fatto solo attraverso gli esami di laboratorio anche se sintomi e danno rimangono pressoché identici.

Lotta e prevenzione al mal del piede dei cereali

Tutti gli agenti causali del mal del piede dei cereali sopravvivono nel terreno o come spore o sui residui colturali infetti e tutti tranne il G. graminis possono utilizzare il seme come mezzo di diffusione. Diversi sono fattori che favoriscono lo sviluppo di questa malattia e una corretta prassi agronomica prevede l’uso di sementi sane e certificate possibilmente conciate. Vanno gestiti i ristagni idrici con una corretta preparazione delle pendenze, del letto di semina ecc. Elemento fondamentale è la corretta gestione dei residui colturali infetti, che per quanto possibile vanno eliminati o interrati profondamente. L’utilizzo della rotazione colturale è l’arma di maggior successo contro questa patologia. Alternare le graminacee ad altre specie vegetali è il metodo più efficace per ridurre il potenziale d’inoculo nel terreno. Esistono in commercio alcune cultivar meno suscettibili a questa patologia. L’uso del trichoderma come fungicida biologico (vedi qui scheda tecnica) resta utile per prevenire questa malattia. La sua applicazione deve essere continua nelle stagioni in quanto ha solo efficacia preventiva. l’Ideale è utilizzare il trichoderma nella concia delle sementi. In fine resta valido in agricoltura convenzionale per contenere i danni l’uso dei fungicidi di sintesi applicati preventivamente sulla coltura suscettibile di attacco.

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